Mentre nei rapporti con la PA si è avuta una spinta dall'obbligo della fattura elettronica, il digitale nel B2B non ha avuto la stessa crescita.
Ecco i numeri dell'Osservatorio.
I NUMERI DELLA Digitalizzazione:
Mentre il mercato B2B in Italia vale 2700 miliardi di Euro, le transazioni e-commerce sono stimate in circa 260 milioni, poco meno del 10%
Nel 2015 il 43% delle grandi aziende e il 24% delle piccole medie imprese hanno scambiato con i clienti o con i propri fornitori documenti in formato digitale: come fatture, bolle, etc.
Circa 11000 imprese hanno scambiato tramite sistema EDI i documenti del ciclo d'ordine con i propri clienti/fornitori, tra cui fatture, preventivi, ordini, etc. La crescita dei documenti digitali è del 38% rispetto all'anno precedente, ma è il numero delle aziende che preoccupa. Il problema principale è che la maggioranza delle aziende non coglie questa opportunità.
La diffusione di extranet e portali B2B invece è più elevata: circa 100.000 aziende sono connesse e si stima un traffico di fatture elettroniche pari a 15/20 milioni.
La conservazione digitale delle fatture elettroniche è in crescita, spinta anche dall'obbligo per la fatturazione alla PA, ma i dati sono ancora bassi: su 5 milioni di imprese in italia si stima che solo 650mila hanno adottato la conservazione digitale. Solo il 13%.
Il dato che riguarda le fatture elettroniche invece è molto negativo: in Italia il 94% delle fatture sono analogiche. 80 milioni di fatture elettroniche su 1,4 miliardi totali.
Come favorire la digitalizzazione del mercato B2B:
Al termine dell'analisi l'Osservatorio propone alcune priorità ed evidenzia delle criticità.
Priorità:
Conservazione digitale dei documenti prima di tutto, seguita da gestione documentale, workflow applicativi e integrazione con i portali B2B.
La maggior parte delle criticità invece non derivano da questioni tecnologiche, ma da immobilismo culturale e resistenza al cambiamento degli imprenditori e dei dipendenti.
Infografica:
Ecco l'infografica con tutti i dati